I libri di Maria Rosaria Pagnani entrano a far parte della libreria de La Voce di Buccino.
Gli amici e abbonati dell’Associazione Buccinesi nel Mondo interessati ad acquistarli, possono inviarci una mail per ordinare uno o più libri.
Mode e modi di donne
Trentotto capitoli per raccontare la storia delle donne attraverso la moda e i modi. Il corredo, la biancheria intima, le scarpe, i bottoni, gli scialli, i grembiuli … insieme al bucato ,alla filatura, alla tessitura … servono all’autrice per dare la voce a donne importanti e a donne comuni. Tante pagine per rendersi conto che le donne, anche quelle che a prima vista sembrano diverse, attingono per i loro gesti quotidiani ad un’unica identica matrice che sa di antico. Documenti d’archivio, vecchie foto, contratti dotati, testamenti, riviste d’epoca sono le fonti che fanno da supporto alla pubblicazione.
Emma de Ala
Conosciamo poco la storia del Longobardi e dei Normanni che sono vissuti nel nostro Meridione, eppure, c’è ancora tanto di loro nell’onomastica, nella toponomastica, negli usi e nei costumi. Sei pergamene conservate nella Badia di Cava alla base di una ricostruzione verosimile degli anni intorno al 1090, nei quali si muovono Emma de Ala, Sighelgaita, Trotula, Roberto il Guiscardo, Raone Trincanotte … circondati da chierici e monaci, nobili e popolani … Tutti hanno contribuito con le loro piccole grandi storie ad innalzare la facciata del Medioevo.
Delitti, passioni e fede nel Cilento bizantino
Un frate stupratore, un monaco assassinato, donne abusate, maltrattate, amate, contadini, tessitrici e ladroni accompagnano il lettore alla scoperta di un Cilento dimenticato. “Correva l’anno 1456 sotto il regno di Alfonso d’Aragona, detto il Magnanimo, ed era marzo …” Così inizia il romanzo che consegna una storia dissacrante e licenziosa, che sa essere anche tenera e commovente, nell’alternarsi delle vicende che vedono protagonista ora l’indemoniato Frate Helia, ora la madre orfana di un figlia. Come negli altri romanzi di Maria Rosaria Pagnani, i documenti di archivio fanno da sfondo alla narrazione.
Bruzia Crispina Presente. L’intrigo, la vita, l’amore
Ma chi me lo doveva dire che dovevo passare tanto tempo della mia terza età a difendere Bruzia Crispina Presente, figlia di Bruzio Presente volceiano e moglie dell’imperatore Commodo. Perché, proprio grazie a un delicato lavoro di salvataggio, dopo circa duemila anni dalla sua travagliata vita ecco Crispina liberarsi dalla nebbia e dal silenzio che l’avevano avvolta. Eccola rivivere in paesaggi più o meno scomparsi, tra genti, usi e costumi che solo apparentemente paiono mutati. Ci sono voluti mesi di ricerche tradotti in circa duecento pagine per restaurarla nelle fattezze e nelle movenze, ricostruirla nelle speranze e nelle delusioni, e farla apparire ai lettori così viva e vicina da annullare tutto quel tempo, tutto quello spazio. Era proprio ora che Bruzia Crispina uscisse dalla marginalità e facesse parlare di sé, semplicemente, come della ragazza della porta accanto. Lei condannata alla damnatio memoriae. (…) E non è un caso che proprio da Volcei sia nata la sua riabilitazione. Quasi nel dispiegarsi di un disegno preordinato e fatale.
...Come a primavera …
“Cara Maria Rosaria, ho terminato la lettura del tuo romanzo “come a primavera” e voglio complimentarmi con te … bellissime le descrizioni dei luoghi e dei personaggi … Dalla lettura traspare il tuo amore per un luogo del cuore ed il tuo desiderio di farlo conoscere ed apprezzare. La magia di Eliceto con la sua storia e le sue storie di vita vissuta convivono mirabilmente nel Resort; struttura moderna dal sapore antico che affascina il visitatore e che si offre come insula felice con i suoi grandi spazi fatti di sole, di luna…”. Ecco uno stralcio della recensione di una collega Ermelinda D’Elia, già Presidente Inner Wheel Battipaglia Paestum, che di luoghi fascinosi se ne intende. Il 17 luglio, in occasione della presentazione del mio ultimo romanzo, il Resort Eliceto a decine di presenti giunti da fuori le mura ha suscitato la stessa meraviglia provata da Lucia, la protagonista napoletana, quando nella primavera del ’39 arriva ospite nella casina di caccia dei Caracciolo, sorta tra ‘400 e ‘500. Dopo oltre ottanta anni, l’incontrare nella campagna buccinese un luogo inaspettato suscita lo stesso stupore, uno nato dalla mia fantasia e l’altro reale. Lo stupore per un luogo armonicamente strutturato, raffinatamente arredato, gelosamente custodito dalle colline e faticosamente valorizzato. La casina di Eliceto, dopo anni di abbandono, è tornata a risplendere in tutta la sua bellezza, godibile per coloro che sanno apprezzare quanto di bello offre il nostro territorio. Il posto suggestivo ed accogliente mi ha invitato a far rivivere, proprio fra quelle mura, una pagina della vita quotidiana della Buccino del ’39 con i suoi vizi e le sue virtù. Molti personaggi sono realmente vissuti tra il Casale e la Piazza, molti fatti raccontati si sono veramente susseguiti con quel ritmo lento che rendeva speciale la vita in paese. Ho affidato, ancora una volta, ad una donna il laborioso compito di fare da guida nei meandri del tempo. E, come Bruzia Crispina, imperatrice lucana, è la portavoce della Volcei del II sec. d. C. che entra di diritto con lei, nella storia di Roma imperiale, così Lucia di Eliceto è la guida in una Buccino che, arrancando tra salotti bene e rappresentazioni teatrali, cerca di mantenere in vita un passato illustre. Il teatro romano e le ville rustiche imperiali, il castello normanno angioino, l’insediamento rupestre basiliano tendono la mano al Palazzo Ducale dei Caracciolo di Martina Franca e alla loro casina di caccia, perché la storia di Buccino, nel suo scorrere attraverso i secoli, venga rivissuta ed amata dai contemporanei troppo distratti a cercare altrove. In quella mania esterofila che fa inseguire luoghi personaggi e vicende, che niente hanno a che vedere con la nostra storia.